[ Indice ]


Le ferrovie dello stato

di Marco Bini


L'altro giorno mi sono assentato per un paio di giorni da Milano (tanto non se ne accorge nessuno) per andare a fotografare gli incendi in Toscana. Ne valeva la pena perchè oltre a Livorno stavano attaccando anche Firenze, ed a Firenze ho un cugino che mi poteva ospitare.

Inoltre era l'occasione per prendere il quinto elicottero della settimana.

Sapendo che a Firenze non si circola agevolmenete nè in macchina (centro chiuso) nè a piedi (salite interminabili, e dovevo andare fino a Scandicci) ho deciso di imbarcare il mio motorino in treno come "bagaglio al seguito".

Ovviamente questo non è un paese civile come il resto del nord Europa, dove puoi portare il ciclomotore persino in metrò, e quindi non è concepita nemmeno l'idea che uno voglia trascinarsi dietro un veicolo con cui spostarsi una volta a destinazione.

Faccio la trafila e pago 45700 lire per far partire il Peugeot la sera verso le 23, che arriverà attorno alle 3 e mezza.

Io il treno ce l'ho alle 16,55.

Mancano 20 minuti.

Mi metto in coda e faccio i miei conti. 7 Persone davanti, ce la dovrei fare.

Una deficiente sbucata dal nulla chiede alle due tizie davanti a me se può passare davanti perchè ha il treno alle 16,55. Le faccio notare che ho anch'io lo stesso treno.

- Sì, ma io l'ho chiesto a loro che sono mie amiche.

- Lo so signora, ma lo deve chiedere anche agli altri che sono davanti a lei.

- Ma io ero prima di lei.

- No signora, ma comunque ormai passi pure.

- Ci mancherebbe altro.

- Maleducata.

Poco dopo le due tizie gentilmente mi chiedono se voglio passare avanti, ringrazio ed accetto.

Quando ormai la deficiente sta già facendo il suo biglietto, ed è troppo tardi per buttarla fuori di peso dalla fila, sento una delle due tipe fare all'altra: "E poi con che coraggio si è spacciata per nostra amica".

Potevano dirlo prima. E va beh.

Il bigliettaio non deve aver mai visto una carta di credito, a giudicare dal tempo che ci mette.

Quando ho in mano il mio biglietto e il supplemento, corro su per le scale, e vedo il mio treno allontanarsi.

Se ci avesse messo, dico tanto, trenta secondi in meno, non lo avrei perso.

Prendo il treno delle 18, che non ha bisogno di supplemento, ma non ha posti liberi in seconda. A dire il vero nemmeno in prima. Riesco a sedermi di straforo nello scompartimento riservato al personale.

Quando il controllore prende in mano il mio biglietto esclama:

- Ma lei quando lo ha fatto questo biglietto?

- Un'ora fa, perchè?

- Impossibile!

Il bigliettaio, oltre ad avermi fatto perdere il treno, mi ha rifilato un biglietto datato 1/1/88.

Ovviamente non mi viene considerato valido e devo sborsare qualcosa come 38000 lire per una andata di prima a Firenze S. Maria Novella.

Trovo posto a sedere in uno scompartimento regolare, e alla fine il treno arriva a Firenze. Firenze Campo di Marte. Fiducioso sulle prime aspetto che riparta, poi mi viene il dubbio e chiedo.

Il treno ferma solo lì e poi prosegue per Roma. In altre parole mi ha fatto un biglietto trappola per una stazione dove non ferma.

Mi presento alla biglietteria e il tipo, molto gentile, mi dice che non dovevo affatto ripagare il biglietto, e che tutto quello che può fare per me è mettere due timbri e scrivere presentato in data tale.

Provi a S. Maria Novella.

Trovo il mio stupido cugino, mi faccio prestare l'auto e la notte vado fino a Quercianella, oltre Livorno, dove c'è il fronte del fuoco, ed uno zelante membro della Guardia di Finanza non mi lascia passare dirottandomi in Prefettura.

La Prefettura di Livorno è aperta anche alle 4 di mattina per l'emergenza, ma non ci sono funzionari e nessuno mi accredita. Torno a Firenze. Tra autostrada e benzina ho sborsato altre 50000 lire.

Il giorno dopo a S. M. N. ritiro il motorino e vado all'ufficio reclami, dove dopo una congrua coda, un'impiegata mi dice che il biglietto per loro non è rimborsabile perchè scaduto da due anni e mezzo.

Provi a Milano.

Per il resto niente di particolare.

Ho fatto un salto a Scandicci in motorino, e non mi pento della scelta, anche perchè l'alternativa era l'auto, ed io non la amo.

Il Colonnello Baldini del Corpo Forestale mi dice che sono il quarto giornalista della giornata che chiede di essere imbarcato su di un elicottero, ma per una combinazione fortuita riesce a trovarmi posto su di un mezzo privato che fa servizio di ricognizione.

Dio lo benedica. Se tutto va bene vedrete le mie foto su Panorama.

Reimbarco il motorino (altre 45700 lire) e torno a Milano, dove arrivo alle 4 di mattina a Lambrate.

Oggi ho fatto un salto in Svizzera per portare a sviluppare dei Kodachrome.

Appena ho tempo (domani) vado all'ufficio reclami della Centrale e vedo che cosa mi dicono stavolta...

[...]

Dovrei inoltrare un reclamo per iscritto.

La cosa che mi preoccupa è che il modulo che mi hanno dato è indirizzato alla stazione di Firenze S. M. N., mentre quelli mi hanno già detto che è competenza di Milano.

Ho già capito che diventerà competenza di Repubblica.


[ Indice ]