-Lo sapevamo già.-
-No, non fino a QUESTO punto.-
Detto questo, resta da chiarire "a cosa serve la magia". Io non credo che si possa chiamare mago chi si serve di poteri occulti per ottenere "oro e puttane". Io credo che la Magia, quella maiuscola, debba essere una strada di realizzazione spirituale parallela alla mistica, molto più difficile perchè per sua natura non prescinde dall'uso dei poteri, ma che non deve avere il potere come fine ultimo. La magia è il ponte, non la riva.
Siccome però la gente crede e vede solo quello che vuole, i "maghi da pagine gialle" prosperano garantendo gratificazioni del genere più basso, vincite al gioco, prodigi amorosi, ecc. facendo leva sul senso di autocommiserazione e di immeritata stima di sè proprio delle masse che non trovano la forza per affrontare la vita e cercano facili scappatoie pensando che tutto si possa comprare col denaro. (Dio come sono impietoso questa sera!)
Ovvio che costoro non faranno niente per sè e la propria anima, e nella stragrande maggioranza dei casi non otterranno nemmeno quello che hanno chiesto.
La gente, (non le persone) vuole consolazioni, non vuole ammettere di poter aver torto o anche solo dei doveri verso la vita. Sono questi che farebbero patti col diavolo per ottenere quello che al momento vogliono.
Provate a far patti con gli angeli, poi mi dite.
La differenza fra angeli e demoni è fondamentalmente di ruolo. Io credo che i demoni siano i guardiani, che hanno il compito di tenere sotto controllo l'ego umano. Se un uomo è veramente realizzato, se è veramente un mago si può (forse) permettere di trattare con i demoni (o con gli angeli). Se non lo è il demone lo farà a pezzi, in modo od in un altro. Lo tratterà esattamente come lo spacciatore tratta il tossico che lo va a cercare.
La prima bustina è gratis, c'è sempre tempo per pagare.
L'angelo invece ha un compito diverso, non è il giardiniere che strappa le erbacce, la sua funzione è di mettersi al servizio dell'Uomo, quando gli viene richiesto. Ovvio che alla base di tutto questo discorso c'è il presupposto che tu sia l'Uomo e che le motivazioni siano quelle giuste, nel momento in cui fai, o chiedi, hai il diritto di fare o chiedere perchè non lo fai per te ma sei un canale, uno strumento del divino, e questo ha poco a che vedere con le corse dei cavalli.
Ma se uno crede di aver dissolto l'ego e si è, poniamo, proclamato Ipsissimus, ma magari si è sbagliato? Ah beh, in questo caso credo che avrà da dare un sacco di spiegazioni a Qualcuno, magari dopo morto...