Dobbiamo difenderci dalle lobby dei dentisti, dalle mamme e dai grossi trafficanti di dolciumi che fanno salire il prezzo del cioccolato. Ci ingozziamo di notte alla luce del frigorifero mentre la famiglia dorme, ci ritroviamo fra pochi amici di sicura fede a sperimentare nuovi biscotti, spartirci i rari cioccolatini residui ed a scambiarci indirizzi di pasticceri e supermarket.
Nelle nostre tasche o borsette non manca mai un mezzo pacchetto di Golia, una tavoletta di Kinder, qualche traccia della nostra adesione ad un credo che trascende il timore del diabete.
Ci accusano di non avere sufficiente cura del nostro fisico, di non avere una alimentazione adeguata, ma noi sappiamo bene di cosa abbiamo bisogno. Lo sentiamo con maggior precisione di qualunque dietologo avventizio, sordo al richiamo del cacao.
Siamo come stranieri in un mondo grigio, popolato da individui ostili alla nostra gioia, incapaci di vedere il colore là dove noi lo troviamo.